Tutti uniti sotto lo stesso cielo

"...perchè gli uomini e le donne di questo mondo, a qualsiasi popolo e credenza appartengano, possano scoprirsi figli dell'unico Dio e fratelli e sorelle tra loro". Papa Giovanni Paolo II

Zecchino D' Oro -  Lo scriverò nel vento

Mappa delle religioni nel mondo

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Ebraismo

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Cristianesimo

Islam

Induismo

Ganesh, la divinità induista. Le grosse orecchie separano l'essenziale dal non essenziale. La mezza aureola indica la sua divinità. La grossa pancia rappresenta lo spazio, abbastanza grane da contenere saggezza e la vita. Ganesh scrive con un pezzo della sua zanna spezzata. Il pungolo decorato rappresenta l'autocontrollo e il cappio serve per intrappolare le delusione.

Le vacche sono considerate sacre dagli induisti e non vendgono mangiate da loro. Moltifedeli sono vegetariani perchè praticano la non violenza sugli esseri viventi. La mucca è particolarmente importante perchè Krishna è stato a lungo guardiano di questi animali. Solo le vacche che stanno nei templi sono realmente sacre mentre le altre aiutano nel lavoro. Come il fiore nel campo, Elledici

Il pallino rosso sulla fronte delle donne indiane si chiama Tilak, Bindi o Teep e ha un significato religioso; indica l'apparteneza alla religione induista della persona che lo esibisce. Sono brillantini di varia forma e colore posti sulla fronte. Bindi significa "gocce" e le donne lo portano sin da bambine. Anche i maschi lo portano ma solo durante le feste o se sono sacerdoti durante la meditazione yoga. Shriya Saran (Dehradun, 11 settembre 1982) è un'attrice indiana. Conosciuta anche solo con il nome di Shriya, è un'attrice, presentatrice e modella indiana.

Il Buddhismo

I fiori di loto. Il loto è un importante simbolo buddhista. Questo fiore ha le radici nelfango, ma fiorisce nello spazio aperto e come tale simboleggia lo stato di illuminazione,

Approfondimenti

Il monachesimo nelle grandi religioni

Il monachesimo buddhista. Il monaco è soprattutto un mendicante. Non possiede beni. Ha una veste color zafferano, un solo ago per rattopparla, una cinta, un rasoio per barba e capo, una scodella per l'unico pasto di mezzogiorno avuto in elemosina, un rosario di 108 grani per meditare le virtù del Buddha, un filtro per togliere gli insetti dall'acqua che beve, per non danneggiare nessuna creatura. Il monaco entra nel monastero da bambino e inizia a far parte dell'Ordine attraverso una cerimonia di consacrazione. Non è legato alla vita monastica per sempre, può lasciarla quando vuole. In alcune nazioni, quasi tutti i giovani, a vent'anni, passano un periodo in monastero per perfezionare la loro educazione religiosa. I monaci vivono in monasteri sparsi in tutto il mondo buddhista; nel Tibet c'è una forma particolare di Buddhismo, detta Lamaismo dove i monaci sono guidati dal Dalai Lama (oceano di virtù).

Il monachesimo islamico. NellìIslam i monaci vengono chiamati "sufi"(dall'arabo, "uomo di lana") per gli indumenti di lana grezza, detti "sufi", che indossavano abitualmente.

Il monachesimo indiano. I monaci indiani sono tenuti soprattutto a osservare la rinuncia e non violenza: possono arrivare fino al punto di non muoversi o di coprirsi la bocca per non nuocere alle creature, o di rinunciare persino al cibo praticando diversi digiuni.

Come il fiore nel campo, Elledici

Le religioni unite nel dialogo, strumento di pace

La Regola D'Oro

Invita a considerare gli altri come vorremo che ci considerassero, a non fare loro quello che non vorremmo fosse fatto a noi. Questa regola insegna che siamo tutti fratelli e che danneggiare l’altro significa danneggiare se stessi. La regola è uno dei semi del Verbo che testimoniano l’azione universale dello Spirito Santo. Essa è anche un valido punto di incontro per il dialogo fra le varie religioni. E se resta sulla carta essa rimane una regola come tutte le altre. Se invece viene messa in pratica dimostra tutta la sua potenza esplosiva, ci fa incontrare come fratelli e ci fa scoprire la bellezza della nostra uguaglianza di figli di Dio.

CRISTIANESIMO: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti” (Vangelo secondo Matteo 7,12).

EBRAISMO: “Ciò che per te è odioso non farlo al tuo compagno. Questa è l’intera Legge” (31° Sabbat, Talmud Babilonese).

ISLAM: “Nessuno di voi è un credente finché non ama suo fratello come ama se stesso” (Profeta Muhammed, 13° dei 40 Hadiths Nawawi).

BUDDISMO: “Non ferire gli altri in maniera che tu non debba ritrovarti ferito” (The Buddha, Uadanavarga 5, 18).

INDUISMO: “Questa è la somma del dovere: non fare agli altri ciò che ti causa dolore se fatto a te” (Mahabharata, 5.15.17).

 

Quiz sulle religioni - Mi metto alla prova